Insonnia e Microbiota
Chi in questo periodo non ha problemi di disturbi del sonno?
Credo quasi nessuno…
Parlo di difficoltà ad addormentarsi, di frequenti risvegli notturni, e anche chi dorme, o crede di dormire bene, si sveglia più stanco di quando è andato a letto.
Ci sono tanti fattori che potrebbero influire su questo problema, tra cui il ruolo del microbiota.
Diversi recenti studi stanno analizzando l'azione diretta e indiretta dell'asse microbiota-intestino-cervello sul sonno, mettendo in luce il legame tra disbiosi e disturbi de sonno.
Oltre all'intestino, il microbiota influenza anche altri organi attraverso sostanze da esso prodotte. Infatti, stili di vita caratterizzati da stress, sedentarietà ed una dieta ricca di zuccheri e povera di fibre, modificano la composizione microbita dell'intestino generando uno stato di disbiosi intestinale; questo è in grado di danneggiare l'integrità della barriera epiteliale, rendendola permeabile al passaggio diretto di metaboliti nel torrente ematico, dando origine ad una risposta infiammatoria non solo locale ma anche sistemica.
Una volta rilasciati in circolo, i metaboliti prodotti dal microbiota possono attraversare la barriera ematoencefalica e determinare l'instaurarsi di una risposta infiammatoria anche nel sistema nervoso centrale, con conseguenti ripercussioni negative sul tono dell'umore, sulle funzioni cognitive e sulla qualità e quantità del sonno.
Recentemente sono stati pubblicati diversi studi riguardanti la relazione biunivoca tra lo stato di salute del microbiota e la qualità del sonno: se da un lato uno stato di disbiosi intestinale può influenzare negativamente la qualità e la quantità del sonno a causa di un'alterazione dei ceppi probiotici coinvolti nella regolazione dei ritmi circadiani, dall'altro l'alterazione cronica della qualità e della quantità del sonno può modificare la composizione microbica, determinando l'insorgenza di stati infiammatori e alterazione metaboliche.
Uno stato di disbiosi è stato riscontrato anche in seguito a jet lag e nei lavoratori sottoposti a turni, ed è causata da un'alterazione del normale ritmo circadiano del sonno e conseguente attivazione dell'asse dello stress.
Numerose evidenze scientifiche indicano, inoltre, la possibilità di intervenire con batteri probiotici per il trattamento di diverse patologie sia intestinali che sistemiche.
Negli ultimi anni è stato introdotto il termine di "psicobiotico", per indicare la possibilità di utilizzare un'integrazione probiotica mirata, al fine di migliorare le funzioni cognitive, ridurre i livelli di stress e ansia, migliorare il nostro umore e ottimizzare la qualità del sonno.
In particolare il probiotico Lattobacillo Rhamnosus sarebbe in grado di migliorare il riposo notturno, grazie ad una aumentata produzione di acidi grassi a catena corta come l'acido butirrico che controlla l'espressione dei geni preposti al ritmo sonno-veglia.
In conclusione, trattiamo bene il nostro intestino e ne gioverà l'intero organismo; se siete in difficoltà col vostro sonno non esitate a chiedere una consulenza in farmacia , un farmacista sarà pronto indicarvi i rimedi più adatti alla risoluzione di questo fastidioso problema.
Articolo a cura della dott.ssa Alessandra Mamini
Responsabile del reparto Intestino & Microbioma della Farmacia San Martino a Como.
Fonti: Marotta, Angela et al. "Effects of Probiotics on Cognitive Reactivity, Mood, and Sleep Quality." Frontiers in psychiatry vol. 10 164. 27 Mar. 2019
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