I cibi ultra processati sono formulazioni industriali di sostanze derivate dal cibo che
contengono solo una minima parte di cibo vero e spesso contengono conservanti, coloranti, aromi, emulsionanti e quant'altro sia ottimale a rendere il prodotto attraente, gustoso, della giusta consistenza, colore e sapore.
Tutti noi li mangiamo tutti i giorni: non pensiamo solo al fast food, ma anche a cibi quali yogurt alla frutta, fette biscottate, barrette spezza fame o salta pasto, creme di formaggio, dressing per le insalate, latte in polvere per i bambini.
Questi prodotti ci fanno anche invecchiare prima: lo dimostra uno studio (1) effettuato su 886 soggetti con più di 55 anni, su cui si è osservato che il consumo di più di tre porzioni di cibi ultra processati al giorno ha determinato un maggiore invecchiamento misurato attraverso l'accorciamento dei telomeri, che è un valido indicatore di accelerazione dei processi ossidativi e infiammatori associati all'invecchiamento.
Quando decidiamo perciò di acquistare un prodotto per apparire più giovani, non pensiamo subito ad una crema antirughe, piuttosto pensiamo ad un carrello della spesa in cui siano presenti solo cibi freschi, naturali, di stagione, non processati e ideali per essere cucinati in piatti della tradizione.
Questo è il miglior modo per mantenerci giovani, facendo in modo che il cibo sia la nostra medicina, come ci invita a fare da più di 2000 anni Ippocrate, il padre della medicina.
Se vuoi avere più informazioni sulla corretta modalità di gestire l'invecchiamento, vieni a trovarci in farmacia e chiedi il volantino Pelle, attraverso il quale potrai acquisire le
informazioni sul corretto stile di vita da seguire per rallentare i processi infiammatori
associati all'invecchiamento.
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Articolo a cura del dott. Guido Verri
Responsabile della reparto 'controllo dello stress' e del reparto 'stile di vita'.
FONTI
1 Alonso-Pedrero L, Ojeda-Rodríguez A, Martínez-González MA, Zalba G, Bes-Rastrollo M, Marti A. Ultra-processed food consumption and the risk of short telomeres in an elderly population of the Seguimiento Universidad de Navarra (SUN) Project. Am J Clin Nutr. 2020;111(6):1259-1266. doi:10.1093/ajcn/nqaa075