Soffri di ansia? Ti senti depresso (o depressa)?
Nell'arco della nostra vita è molto probabile che ognuno di noi si sia imbattuto in momenti di ansia e si sia sentito depresso.
Questi momenti si possono essere risolti spontaneamente o è risultato necessario ricorrere all'aiuto di un professionista, o di farmaci, o di integratori. Ansia e depressione sono patologie che si possono manifestare in modalità differenti e con intensità differenti e condizionano la vita di chi ne soffre.
Cosa possiamo fare se soffriamo di ansia o ci sentiamo depressi?
In questo approfondimento non troverai informazioni su come gestire ansia e depressione, ma scoprirai cosa ci sta dietro, qual è il processo che ne è la causa e la conseguenza insieme.
Alcuni studi recenti hanno evidenziato come ansia e depressione siano una manifestazione di un fenomeno infiammatorio a livello del sistema nervoso centrale, siano cioè delle manifestazioni neuroinfiammatorie.
Ancora una volta vediamo come l'elemento comune delle patologie sia la presenza di infiammazione.
La neuroinfiammazione di per sé non è un processo negativo per la nostra salute, tutt'altro; infatti la neuroinfiammazione viene attivata dal sistema immunitario residente nel sistema nervoso centrale allo scopo di generare una risposta adattativa migliorativa.
Nello specifico, se la risposta neuroinfiammatoria si spegne nei tempi giusti determina in noi un effetto benefico, un miglioramento delle nostre funzioni cognitive in termini di migliore memoria e apprendimento e di riparazione e crescita dei neuroni (neuroplasticità).
Il problema è quando l'intensità e la durata del segnale infiammatorio superano una soglia e determinano invece una risposta neurotossica che porta ad un aumento dell'infiammazione stessa, aumento della depressione, riduzione della plasticità neuronale e difficoltà cognitive.
Se questo segnale infiammatorio perdura addirittura per anni, possono comparire patologie cosiddette neurodegenerative come il morbo di Parkinson, la malattia di Alzheimer, la sclerosi multipla e la sclerosi laterale amiotrofica.
Si pensa che nei prossimi 30 anni il numero di queste patologie potrà addirittura triplicare.
E noi cosa possiamo fare in tutto ciò? Cosa determina se la risposta neuroinfiammatoria si spegnerà nei tempi giusti o no?
Sembra che molto dipenda dai segnali infiammatori provenienti dalla periferia del sistema nervoso, ossia tutti i segnali infiammatori che il nostro corpo genera e cui è sottoposto.
Questi possono essere l'invecchiamento, il cibo tossico, gli inquinanti ambientali, le errate abitudini di vita, i nostri condizionamenti.
La neuroinfiammazione si può manifestare anche in altri modi: oltre che ansia e depressione, anche la difficoltà di apprendimento, la confusione mentale e i disturbi del sonno possono essere segnali dell'attivazione della risposta neuro-infiammatoria.
In caso di manifestazioni neuroinfiammatorie quali ansia, depressione lieve, confusione mentale o difficoltà di apprendimento può risultare utile intervenire anzitutto riducendo i processi infiammatori.
A conferma di ciò gli studi scientifici hanno dimostrato come il controllo dell'infiammazione attraverso l'utilizzo di efficaci rimedi come la curcumina, gli omega 3 da pesce o il magnesio abbia portato ad un miglioramento nella gestione di manifestazioni neuroinfiammatorie.
Abbiamo quindi compreso come la neuroinfiammazione sia alla base di manifestazioni quali ansia e depressione, difficoltà di concentrazione e confusione mentale e come intervenire limitando lo sviluppo di processi infiammatori sia una strategia utile per gestire queste patologie che condizionano la nostra salute in maniera così importante.
Il controllo dell'infiammazione è una delle 7 modalità di intervento del percorso 'Gestione della neuroprotezione' del metodo Cura Totale.
Se vuoi sapere di più su come intervenire sulla tua Salute, sostenendo la neuroprotezione vieni in farmacia e raccontaci la tua storia, un farmacista sarà in grado di indicarti il corretto stile di vita, l'alimentazione antinfiammatoria e la integrazione più indicata a te.
Articolo a cura del dott. Guido Verri
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